Soggiornare ad Arenzano, significa avere un mare limpido e spiagge attrezzate e pulite, comodissimo dai principali grandi centri del nord ovest grazie alla rete autostradale: AlO - A26 - A7 -A6; oltre alla comodità Arenzano si contraddistingue perché è un paese "vivo tutto l'anno" anche in bassa stagione è sempre popolato e tutte le attività commerciali (bar ristoranti negozi hotel cinema ecc.) rimangono aperte.
Il Paese
Arenzano è la porta della Riviera ligure di Ponente
L'abitato di Arenzano si estende tra i due torrenti: Cantarena, che lo divide dal territorio vo ltrese, e Lerone, al di là del quale inizia quello di Cogoleto. L'antica via Aurelia ha costituito la primitiva traccia lungo la quale si è sviluppato il centro. Il mare, un clima mite e bellezze architettonico paesaggistiche sono il biglietto da visita della località.
Il centro storico si snoda attraverso l'ampia Via Bocca, ricavata dal tratto che un tempo era sede della via ferroviaria che qui transitava fino alla fine degli anni '60, e che oggi è stata restituita agli abitanti come comoda isola pedonale, la Piazza Nastrè, dove un tempo sorgevano i lavatoi e Piazza Colombo con il caratteristico pozzo; Poco lontano Palazzo Sant'Antonio, oggi sede della Bibliblioteca civica, in origine era una chiesa eretta nel 1749; dopo la sua sconsacrazione, nel 1800, l'edificio divenne fino ag li anni '80 sede del Comune.
Piccolo borgo marinaro, dal cl ima stabile tutto l'anno, ha accresciuto la sua fama di località turistica grazie alle sue spiagge e al porticciolo turistico al riparo di Capo San Martino, alla famosa pineta, le ville e gli impianti sportivi. Le scogliere offrono anfratti rocciosi dove immergersi per ammirare le praterie di posidonia; i fondali tra Arenzano e Punta lnvrea (Varazze) sono stati proposti come Sito di interesse comunitario e nel 2008 è stata aperta la prima palestra subacquea in Italia.
Alle spalle del borgo si ergono i monti dell'Appennino Ligure, ammantati dalla tipica macchia mediterranea che si alterna a canaloni rocciosi; siamo nel territorio del Parcodel Beigua, che abbraccia una vasta zona che comprende numerosi comuni delle Provincie di Genova e di Savona, tra cui anche Arenzano, località che ospita la Sede dell'Ente Parco Beigua.
La Storia
Le origini di Arenzano sono legate ad uno stanziamento romano dei primi secoli dopo Cristo, cioè in epoca tardo imperiale, a cui probabilmente di deve il nome Hasta indicato dulla Tavola Peuntingeriana. Arenzano fu sin dal sec. Xli legata amministrativamente alla Podesteria (poi Capitanato) di Voltri, con la quale condivise le vicende salienti della storia genovese.
Intorno al medioevo Arenzano era divisa in due parti: Arenzano "sottana" fra il mare e la collina e Arenzano "soprana" rappresentata dalla zona di Terralba. La località prendeva il nome da Terra-Alba (terra b~anca) per la presenza di giacimenti di tufo affioranti a poca profondità. All'inizio del '500 il Giustiniani segnala l'esistenza di 250 fuochi (nuclei familiari) e lo sviluppo dell'attività cantieristica.
Nel '600, malgrado le pestilenze e le incursioni barbariche, che indussero le autorità genovesi a dotare il borgo di fortificazioni (soprattutto nel sito dell'attuale Piazza Mazzini e sulla Punta del Pizzo), la popolazione ebbe un certo incremento, per superare le 3000 unità alla fine del sec. Xlii, quando il Vinzoni testimonia la sostanziale fedeltà degli arenzanesi alle tradizionali attività economiche. Durante la guerra del 17 46-4 7 si verificarono alcuni episodi che ebbero per protagonista il leggendario Capitan Romeo, un corsaro arenzanese che collaborò con i genovesi e con i francesi-ispanici nella guerra marittima ,contro gli anglo-austro-piemontesi.
Nel sec. XIX, dopo l'occupazione piemontese si verificò una certa ripresa legata al forte sviluppo dell'attività cantieristica e di altre industrie come le cartiere, le fornaci e le filande: ciò non impedl peraltro una forte emigrazione verso l'America e verso il Ponente ligure (zona di Albenga), dovuta in parte alle dure condizioni di vita dei contadini, provocate dai proprietari terrieri. In questo contesto si colloca la sommossa avvenuta nel 1900, legata ad un progetto di sfruttamento esterno delle risorse idriche locali. Al primo dopoguerra risale soprattutto lo sviluppo dell'attività turistica favorita tra l'altro dalla crisi dell'attività cantieristica, che porterà ad un impiego del litorale a scopi quasi esclusivamente balneari.
La Villa
Cenni storici sulla sua origine
Nei primi anni della seconda metà del XVI secolo (1558) il marchese Tobia Pallavicina acquistò un vasto possedimento nel territorio di Arenzano. Sorgeva al suo interno, in posizione privilegiata e dominante, una torre risalente al Xlii secolo e sull'area immediatamente circostante ad essa il Marchese Tobia fece edificare la propria villa; l'antica costruzione divenne cosi parte del nuovo edificio.
Quest'ultimo, riconducendosi ad una tipica tradizione del patriziato genovese, nacque come dimora estiva suburbana, acquisendo nello stesso tempo la funzione di centro di produzione agricola. L'edificio, infatti, che architettonicamente presentava un carattere compatto dominato dalla preesistente torre, risultava essere circondato, non da un giardino in forme monumentali, bensl da un'orditura regolare di campi che s'interrompeva solo in prossimità del suo prospetto rivolto a Ovest. Qui, sul terrazzamento che ancor oggi si può vedere, era organizzato il vero e proprio giardino, assai minuto rispetto all' intera estensione della proprietà , del cui assetto originario non si ha memoria.
Dal punto di vista formale i campi ordinatamente coltivati creavano tuttavia una sorta di "giardino", il quale seppur utilitaristicamente concepito, determinava l'amenità del sito. La torre di pianta quadrata si elevava per circa 21 metri corrispondenti oggi al piano di apertura delle trifore del piano loggiato. Il corpo massiccio fu edificato con l'utilizzo di pietrame e impasti di calce e arena con notevole spessore dei muri perimetrali alla base della torre.